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Il poeta di Vietri sul Mare Enzo Tafuri dedica una poesia alla Borsa dal titolo “Icone D’incanto”
Nasce lento il trepido giorno, palpito di colori
nel respiro frizzante.
Pacato riflesso, l’arcata al mare spazia l’onda,
punta Licosa al bacio di sole
Rassegna di scena, la Borsa svetta iridescenti
candori, staglia il cielo come alata mongolfiera.
Schiere di volti pastellano figure nel ritmo sereno.
Mani delicate plasmano argille, fluido torniante
di terracotte brunite.
Il passo sfiora umori di terra, seno racchiuso,
genesi antiche, orme di storia.
È morbido, lento l’incedere elastico,
tappeto di germogli, petali di rugiada.
L’eco sospeso come coro di fanciulli.
Voci, versi, sussurri delicati avvolgono
il pensiero, icone d’incanto.
L’aroma di caffe ’dirimpetta il Tempio.
Cerere canta il fuoco della sera.
L’abbraccio muto, immutato brivido
come un cosmico guizzo di luce.
Paestum, li 1 novembre 2015