In occasione delle ultime edizioni, il poeta di Vietri sul Mare Enzo Tafuri ha scritto alcune poesie sulla Borsa.
Per la XXIV edizione – 2022
Graffito ancestrale
L’umanità balbetta suoni culturali,
neonato primordiale.
Calco di mani, incide la sua memoria di rocce,
acque e colline,
graffito ancestrale, genesi archeologica.
La mongolfiera ascende nelle vele di sole,
il vento suona flauti di note.
Dal campo di volo svaniscono opifici e case,
reperti, umori di pietra,
templi di bellezza.
Tribù di popoli,
etnie diverse, stati e nazioni,
imperi di potere e guerra.
Oriente, Centro e Occidente,
canto cosmico nel sacro palpito d’onore,
il filo che unisce nella verità del dialogo,
mescola sublime di Arte e Cultura
non il torpore mistico,
sonnolenza di benessere,
ma fiamme di energia ardente.
Voci e parole nel seno della madre Terra,
comunione fraterna nel sussulto intenso
di armonia e pace.
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Per la XXIII edizione – 2021La natura sublimeNuvole maestose, pennellate d’azzurro, gregge radioso. Svanisce al vento virale il gelido torpore, Geo utero d’amore, fumi tossici ascendono la biosfera, Assassinio di zolle nel singhiozzo della terra. Eppure il sole splende, il mare oceano di onde, Il futuro nell’ansia di germogli, splende la nuova aurora. Il passo è cauto ora, lieve e morbido, vita e ambiente, Migrazione di popoli, turismo pacato, Pellegrini viandanti, sentieri di storia, umori di terra. Parchi silenziosi nell’incanto di scena, Anfiteatro marino, archeologia sommersa, Tramonto dorato, la sera dolce, |
Per la XXII edizione – 2019Astronave ArcheologicaAstronave Archeologica, memoria del tempo, solca Strali aguzzi di pietre incidono tombe e sepolcri, Erano mercati di popoli e tribù La terra Madre bisbiglia i suoi umori con la voce Ora nel tempo che è nuovo ma non svanito l’Astronave Coltre di giallo oro i Templi nella rugiada di rocce. La cupola bianca innalza vele di candore all’azzurro. Folla di colori, vetrine di arte, idiomi intrecciano parole. Ritmo vibrante di popoli, etnie delicate, calamite Avviene l’emozione dell’animo, richiamo accorato Martire di pietà, Uomo di Palmira, la vita recisa Il cielo ora dona l’attimo del Silenzio, scia di fuoco Bussa radioso un verso di tenerezza.
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Per la XX edizione – 2017Circuito AstraleMente creativa, donata dimensione del pensiero, Solchi tracciati, aratro con umori di zolle, Borsa Mediterranea, semi di germogli ancestrali. Svetta la luce cosmica, silenzio d’aurora ai Templi di Paestum. Genesi vergine, la storia sublime avviene, Turismo culturale, colori del mondo, Gaio è il ritmo, brio fresco come acque limpide, Avvampa il Tempio di memorie, Crepitano mitraglie, delitto all’innocenza, Folla inerme nel fuoco di saette. Forza insulsa del terrore, deboli di fede, Non uccidono cuori che sempre palpitano, Martire nel segreto di verità, Padre di storia, Oltraggio spietato nel vuoto di preghiere, L’Archeologia vive perenne nella Patria dell’animo. |
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Per la XIX edizione – 2016Voli d’AquilaSpicca il volo l’aquila reale, nido vergine all’Arechi. occhio acuto di rapace, plana l’alba iridescente al golfo. Verde lido, pini salmastri, bianco sorriso di schiuma. Zumata scenica, i Templi nel sussulto dell’incanto. Sentinelle di pietra, antico sigillo, la bellezza confonde il pensiero. Argine di tele, penombre, come un ricamo schermato invola il cielo nel denso petalo azzurro. Archeologia planetaria, ritmo incalzante, etnie di popoli, eco viscerale di terra, oasi di pace. Un ponte fra isole di pensieri, il passato inciso come un brivido alato di sole. Il tramonto infiamma il globo, rosso palpito sanguigno. Specchiano riflessi i Templi, antica magia d’arcobaleno. Stupore del tempo, velo di sospiri nel muto rito di preghiere. |
Per la XVIII edizione – 2015Icone d’IncantoNasce lento il trepido giorno, palpito di colori Pacato riflesso, l’arcata al mare spazia l’onda, Rassegna di scena, la Borsa svetta iridescenti Schiere di volti pastellano figure nel ritmo sereno. Mani delicate plasmano argille, fluido torniante Il passo sfiora umori di terra, seno racchiuso, E’ morbido, lento l’incedere elastico, L’eco sospeso come coro di fanciulli. Voci, versi, sussurri delicati avvolgono L’aroma di caffè dirimpetta il Tempio. Cerere canta il fuoco della sera. L’abbraccio muto, immutato brivido
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Per la XVII edizione – 2014Templi di MemorieNovembre tiepida balugina linee di sole. Paestum riflette umori dorati di pietre. Templi di memorie nel muto respiro del tempo. Recinto remoto, svetta l’argine bianco di cupola Universo di popoli, frammenti, il segno inciso Viali sintetici, decori, hostess, rosso Archeologia viva, quel passato sepolto Anime adolescenti, veli di donna, bisbiglio Cerco nel bouquet di volti, la terra soffia Argine di brividi nel delicato chiarore, tu
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