Mostra e Workshop di Archeologia Virtuale

ArcheoVirtual, in collaborazione con l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR (Digital Heritage Innovation Laboratory), dal 2006 è il fiore all’occhiello della BMTA.
La sezione – composta da Mostra e Workshop – illustra le produzioni più significative nel panorama internazionale delle tecnologie digitali al servizio del patrimonio, applicazioni e progetti di archeologia virtuale, disciplina che si occupa di studiare, interpretare, comprendere e comunicare il patrimonio archeologico e il suo contesto attraverso un processo di acquisizione dei dati, ricostruzione, verifica continua tramite tecniche di visualizzazione, analisi e simulazione. ArcheoVirtual ha accompagnato i visitatori lungo il percorso di crescita e affermazione di varie tecnologie (grafica 3D, dispositivi mobile, interazione touch e gestuale, ecc.) attraverso un approccio narrativo alle meraviglie del passato. L’edizione 2025 è dedicata al tema “applicazioni digitali e turismo culturale”.

Lo sviluppo delle applicazioni digitali per la valorizzazione del patrimonio culturale ha portato una trasformazione importante nel turismo culturale, anche attraverso una diffusione capillare di iniziative e di soluzioni virtuali online e sul posto. Tali realizzazioni sono concepite di solito come strumento di supporto, integrando, e non sostituendo, l’esperienza della visita. Come sono cambiate le visite ai luoghi del patrimonio? In che misura i musei virtuali contribuiscono a stimolare il turismo culturale? Qual è il rapporto fra i due elementi e come possono integrarsi sopperendo l’uno ai limiti dell’altro? A queste domande (e non solo) si cercherà di rispondere con ArcheoVirtual 2025.

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MOSTRA
Next ex Tabacchificio

da giovedì 30 ottobre a sabato 1 novembre
ore 10.00 · 19.00
domenica 2 novembre
ore 10.00 · 13.00

WORKSHOP
Next ex Tabacchificio

sabato 1 novembre
ore 17.00 · 19.00

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Lista applicazioni 2025

ARVO – ARcheoVoice, Antes Archeologia
La App, sviluppata in versione PWA e nativa per Android e iOS, è uno strumento innovativo di valorizzazione del patrimonio culturale, applicabile sia a un singolo museo che a un intero territorio. Grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale Generativa, offre un’esperienza immersiva e coinvolgente: una mappa geolocalizzata guida i visitatori alla scoperta di musei, gallerie d’arte e reperti parlanti, oggetti che si auto-presentano con descrizioni, racconti ed enigmi. Per incuriosire il pubblico è previsto un esempio di reperto parlante per ciascuna tipologia (statue in pietra e fittili, bronzetti, vasi figurati, dipinti), invitando così a esplorare le collezioni reali. La App include anche una sezione dedicata ai bambini, con reperti parlanti arricchiti da giochi ed esperienze multimediali. Uno strumento versatile, in grado di coniugare innovazione tecnologica, divulgazione culturale e coinvolgimento turistico.

Creator Hub – L’ABCD Edutainment, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC)
L’applicazione in Realtà Aumentata propone la fruizione interattiva di contenuti e modelli 3D complessi di diversi beni culturali, tra cui architetture e reperti archeologici (ad es. Real Albergo dei Poveri, Pantheon, Fistula Plumbea di Baia, statua del Fanciullo con lepre del MANN). L’esperienza, grazie alla tecnologia immersiva adottata, offre nuove modalità di valorizzazione e accessibilità del patrimonio. 

Coralvision – iinformatica, MUR, Partenariato CHANGES, Università Cà Foscari di Venezia
Coralvision è un sistema innovativo per la valorizzazione turistica basato su beacon BLE integrati negli arredi urbani e gestiti da cittadini volontari, gli “ambasciatori turistici”, in un’ottica di partecipazione bottom-up. I beacon guidano i visitatori nel territorio e consentono l’accesso immediato a contenuti digitali dedicati. Attraverso un approccio Human-in-the-Loop (HITL) l’intelligenza artificiale supporta i volontari nella revisione, traduzione e adattamento dei testi, generando interfacce di fruizione multisensoriali e inclusive. Oltre a migliorare l’esperienza di visita, Coralvision integra un modulo di analisi dati utile per il monitoraggio e la gestione dell’overtourism. Il progetto è cofinanziato dal MUR nell’ambito del bando CREST del Partenariato CHANGES, coordinato dall’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Perceive Isis’ Colours – Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC), Fraunhofer, MANN
Perceive Isis’ Colours è un’installazione ibrida che affronta il tema della policromia perduta nella statuaria antica attraverso un percorso esperienziale e partecipativo incentrato sul complesso del Tempio di Iside a Pompei. Al centro vi è la statua della Venere Anadyomene, ricostruita e resa interattiva grazie a strumenti diagnostici, proiezioni e attività, che guidano il pubblico in una sequenza di trasformazioni: dal caos della materia, alla ricerca scientifica, fino alla ricostruzione ipotetica dei colori. L’esperienza invita i visitatori a riflettere sul valore del prendersi cura del patrimonio, inteso come gesto capace di generare attenzione, consapevolezza ed emozione nei confronti di un’eredità fragile e preziosa.

GreekSchools: I papiri di Ercolano tra visibile e invisibile – Università di Pisa, Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC), Biblioteca Nazionale di Napoli
Nella Villa dei Papiri di Ercolano, risalente al I secolo a.C., erano conservati numerosi scritti di filosofi greci in rotoli di papiro, preservati fino ai nostri giorni grazie alle particolari condizioni dei processi di carbonizzazione dovuti all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.. I papiri, unica testimonianza di biblioteca antica e scoperti tra il 1752 e il 1754, sono oggi conservati in una sezione chiusa al grande pubblico nella Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli. Il progetto ERC Advanced Grant 885222-GreekSchools si propone come obiettivi di digitalizzare la collezione di rotoli aperti, di leggerne e studiarne il contenuto, producendo nuove edizioni critiche dei testi e un database di immagini digitali ottenute con tecniche avanzate, rendendole accessibili online attraverso una nuova piattaforma Web open-source. Tra i prodotti del progetto, i modelli 3D ad alta risoluzione acquisiti nell’infrarosso tramite fotografia tecnica permettono di “navigare” tra le lettere greche scritte da filosofi antichi e tra la carta carbonizzata, fornendo un’innovativa modalità di fruizione, utile non solo agli studiosi ma anche ad un pubblico più ampio, in una concezione di turismo digitale accessibile a tutti.

Il Museo del Terremoto di Messina del 1908 – Museo Regionale Accascina, Capitale Cultura Group, Artglass, Epson, Zs Informatica, Ears
Il Museo Regionale Maria Accascina di Messina, con l’allestimento permanente 1908 CittàMuseoCittà, rappresenta un modello emblematico di come la selezione e l’organizzazione di dati e reperti non ancora digitalizzati possa trasformarsi in narrazione che restituisce a una comunità la propria memoria e la proietta nel futuro. La città «porta» della Sicilia, colpita dal terribile sisma del 1908 (oltre 150.000 vittime, la metà degli edifici rasi al suolo) rivive attraverso una doppia trama intrecciata: da un lato i dati fisici – centinaia di reperti architettonici, sculture, frammenti di edifici, recuperati dai magazzini del Muse; dall’altro i dati digitali, che ricompongono il tessuto urbano e sociale in forma immersiva. Il cuore dell’allestimento è la stanza immersiva, dove il visitatore sperimenta un vero e proprio gemello digitale della città scomparsa. Percorsi di visita guidata in Realtà Aumentata su smartglass completano l’esperienza.

Esplorando Ulisse Aldrovandi in 3D – Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC) Fondazione CHANGES – Università di Bologna – CNR ISPC
Il Digital Twin di Ulisse Aldrovandi ripropone in chiave interattiva la mostra “L’altro Rinascimento: Ulisse Aldrovandi e le meraviglie del mondo” (Museo Palazzo Poggi, Bologna, 2022-2023). L’esperienza raccoglie oltre 200 reperti digitalizzati, tra tassidermie, fossili, manoscritti, dipinti e calchi, corredati da metadati machine-readable, che permettono esplorazioni semantiche e approfondimenti contestuali. Gli oggetti sono inseriti in una ricostruzione tridimensionale fotorealistica delle sei sale espositive, capace di mantenere relazioni spaziali e narrazione curatoriale, arricchita da audioguide. L’ambiente offre un’interazione stratificata con il patrimonio scientifico e meraviglioso di Aldrovandi, favorendo percorsi di scoperta accessibili e immersivi. Oltre a documentare un evento temporaneo, il digital twin costituisce un modello FAIR per la continuità espositiva e la diffusione culturale, sviluppato da un team multidisciplinare nel progetto CHANGES (Spoke 4).

Vetrina DHILab – Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (CNR ISPC)
Questo è uno spazio dedicato ad alcuni nuovi progetti di applicazioni virtuali e interattive del DHiLab – Digital Heritage Innovation Lab dell’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale del CNR in collaborazione con altri enti e aziende.

I temi di ArcheoVirtual nel corso delle edizioni

Il tema del 2024 è stato “DiversaMente”, che ha permesso una visione innovativa sui diversi tipi di pubblico e i loro universi esperienziali, per una fruizione del patrimonio modellata sulle aspettative di ciascuno attraverso l’uso sapiente delle tecnologie. Si è portata l’attenzione sull’inclusività in tutte le sue forme, per un pubblico in continuo aumento ed evoluzione, nell’idea di disegnare i musei di domani secondo modelli che i visitatori sentano sempre più vicini. Nel Workshop “DiversaMente: la diversificazione dell’offerta per i pubblici della cultura” si sono affrontati i temi legati all’accessibilità, ma anche alla profilazione e al disegno dell’esperienza utente in forme sempre più inclusive e idonee ai diversi tipi di approccio di funzionamento e di abilità delle persone, grazie a un uso consapevole e mirato delle tecnologie digitali.


L’edizione 2023 dal tema “nuove intelligenze” è stata dedicata alle opportunità innovative per il patrimonio culturale, rese possibili dallo scenario tecnologico in continua evoluzione. Intelligenza artificiale, naturalmente, con le sue molteplici forme di applicazione che stanno contaminando le varie anime della disciplina archeologica; ma anche modelli inediti di analisi che possono basarsi su nuovi dati, grazie allo studio massivo delle informazioni demandato alle macchine e nuove proposte di fruizione destinate a un pubblico in evoluzione costante, nell’idea di disegnare i musei di domani. Insieme alla Mostra, l’organizzazione del Workshop ha approfondito il tema delle “nuove intelligenze” legate alle più recenti innovazioni nel campo della ricerca: dal remote sensing alle applicazioni di fruizione, alle analisi del pubblico.
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L’edizione 2022 dal tema “Verso il Metaverso” ha voluto introdurre il pubblico alle prospettive, che si delineano nel campo dei nuovi mondi virtuali. L’annunciato avvento del Metaverso, pur non rappresentando una novità assoluta, fa intravedere rilevanti trasformazioni nelle modalità di comunicazione, intrattenimento, commercio, che toccheranno tutti gli ambiti della vita sociale. Che ruolo avranno la cultura e il patrimonio archeologico in questo contesto? Ad oggi le caratteristiche del fenomeno non sono ancora ben delineate, ma idealmente ogni rilievo o modellazione ricostruttiva può divenire, in un prossimo futuro, un ambiente immersivo in cui muoversi, incontrare altri utenti, apprendere informazioni e intrecciare relazioni. La Mostra ha ospitato le più interessanti e originali applicazioni immersive focalizzate sul patrimonio materiale e non, per la creazione di contesti digitali di elevato contenuto culturale. Inoltre, il pubblico ha avuto come guida d’eccezione Lucrezia, l’archeologa virtuale che ha dialogato con i visitatori di ArcheoVirtual tramite i loro cellulari. Il tema del Workshop, incentrato sul Metaverso, ha affrontato le trasformazioni in atto, legate all’avvento di questo mondo virtuale e della blockchain, che muteranno drasticamente le prospettive emotive ed economiche della fruizione del patrimonio culturale.

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Per il 2021, ArcheoVirtual è stata presentata dal CNR ISPC, Digital Heritage Innovation Laboratory, sede di Roma, ed è stata all’insegna delle “Nuove InterAzioni”, intese sia dal punto di vista tecnico che sociale e narrativo. Quasi tutte le applicazioni di questa edizione non richiedono contatto fisico con superfici, a dimostrazione delle varietà di strumenti di interazione touchless, oggi potenzialmente disponibili per i Musei, grazie alle nuove tecnologie e strategie di fruizione collettiva.
Al tempo stesso, abbiamo voluto valorizzare nuove modalità interattive sul piano delle forme di fruizione del patrimonio e del rapporto con le Comunità, presentando alcuni dei più significativi progetti in corso sul tema dell’Heritage Science.

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Per il 2019, ArcheoVirtual è stata presentata dal Laboratorio di Realtà Virtuale del CNR ISPC (www.ispc.cnr.it) il nuovo grande Istituto del Consiglio Nazionale delle Ricerche dedicato alle Scienze del Patrimonio Culturale e dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Il consueto sguardo di ArcheoVirtual all’evoluzione delle applicazioni digitali per i Beni Culturali si è rivolto al rinnovato interesse per le forme di narrazione (tradizionali e multimediali) del passato. Accanto ai crescenti esempi di video narrativi e non interattivi (fiction storica), anche le applicazioni più innovative come la realtà virtuale immersiva, sono in cerca di nuove metafore di narrazione.
ArcheoVirtual si è presentata nel 2019 nella sola veste audiovisuale, con un’area video che ha visto l’alternarsi di prodotti audio-visivi di grande impatto emozionale e un’alta resa grafica.

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Per il 2018, ArcheoVirtual è stata presentata dall’ITABC del CNR, Laboratorio di Realtà Virtuale, dalla Direzione Generale dei Musei del Mibac (DG Musei) e dalla BMTA, che hanno lavorato assieme per l’ideazione della Mostra, la selezione dei progetti e l’organizzazione del workshop tematico che da anni affianca questa importante esposizione temporanea.

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In occasione del Ventennale, nel 2017, il Jukebox di ArcheoVirtual è stato un cinema interattivo che ha consentito ai visitatori di scegliere e “ascoltare” i 54 migliori ricordi dell’ultimo decennio: dal museo virtuale della Cappella degli Scrovegni di Giotto a quello della Valle del Tevere, il viaggio attraversa i 132 progetti presentati alla mostra tra il 2006 e il 2017.